Il caffè mi sta a cuore

Quando si parla di effetti del caffè sul nostro organismo si fa erroneamente riferimento solo alla presenza di caffeina che, peraltro, si trova anche in altri alimenti.

Il caffè è una delle fonti dietetiche più ricche di antiossidanti naturali e di minerali come potassio e magnesio: essi hanno un’azione benefica sul nostro organismo.

Negli ultimi anni sono stati condotti numerosi studi per valutare se il consumo di caffè avesse un’influenza sulle malattie cardiovascolari direttamente od indirettamente. Gli studi condotti sono tutti concordi nell’affermare che il caffè, a patto che non lo si consumi in quantità esagerata (massima quantità consigliata 4-5 tazzine di caffè espresso al giorno) per mesi se non per anni, non può essere considerato tra i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.

In passato il caffè è stato molto demonizzato soprattutto perchè è frequente che il consumo abituale di caffè si associ ad abitudini dannose quali il fumo, l’assunzione di alcol o la vita sedentaria e di conseguenza le persone che assumevano più caffè avevano maggiori problemi cardiovascolari. La larghissima diffusione mondiale di questa bevanda con le differenti preparazioni, o l’utilizzo di diversi metodi di preparazione, influenzano l’azione di questa sostanza sul nostro organismo.

Per esempio l’italianissimo caffè «espresso», considerato un caffè molto «forte» influenza meno la pressione arteriosa e soprattutto il colesterolo di quanto non faccia il così detto caffè americano (caffè «bollito»). Infatti è stato provato che si osserva un aumento del colesterolo solo quando il caffè viene bollito ed avviene il passaggio libero nella tazzina di cafeolo e cafestolo (due sostanze presenti nella frazione lipidica del caffè) cosa che non accade nel normale caffè espresso.

Si è visto inoltre che l’effetto del caffè sull’organismo è diverso a secondo che se ne faccia un uso abitudinario od occasionale. L’uso abituale di caffè instaura un processo di «tolleranza» alla caffeina con una minor interferenza sull’organismo.

Un’analisi condotta su 23 studi, per un totale di oltre 440.000 soggetti esaminati, indica che un consumo quotidiano da lieve a moderato di caffè, ossia quello abituale nei paese occidentali, non è associato a rischio di malattie di cuore.

Miti e realtà sulla caffeina

Mito Realtà
La caffeina crea dipendenza Le persone spesso affermano di essere «dipendenti» dalla caffeina nello stesso modo in cui dicono di essere «dipendenti» dallo shopping, dal lavoro o dalla televisione. In realtà, per la maggior parte delle autorità, la caffeina non crea dipendenza. Il consumo abituale di caffeina, se improvvisamente interrotto, può causare in alcuni soggetti mal di testa, stanchezza o sonnolenza. Normalmente questi sintomi hanno una durata di uno o due giorni e possono essere evitati se l’assunzione di caffeina viene ridotta in modo graduale.
La caffeina aumenta il rischio di malattie cardiache Studi su larga scala hanno dimostrato che il consumo di caffeina non aumenta nè il rischio di malattie cardiovascolari, nè i livelli di colesterolo nel sangue e non determina irregolarità del battito cardiaco.
La caffeina è un fattore di rischio per l’osteoporosi Alcuni studi indicano che il consumo di caffeina può aumentare la perdita di calcio attraverso le urine. Tuttavia, è stato dimostrato che si tratta di una perdita minima.
La caffeina ha effetti negativi sulla salute dei bambini Generalmente i bambini hanno la stessa capacità degli adulti di metabolizzare la caffeina. Alcuni studi hanno dimostrato che gli alimenti e le bevande contenenti caffeina, se consumati in quantità moderate, non hanno effetti rilevabili sull’iperattività o sul livello di attenzione dei bambini. Tuttavia, nel caso di bambini particolarmente sensibili, dosi elevate di caffeina possono causare effetti temporanei quali eccitabilità, irritabilità o ansietà.
La caffeina non ha effetti positivi sull’organismo È ben noto che la caffeina aumenta il livello di vigilanza e di attenzione. Alcuni studi hanno inoltre dimostrato che la caffeina può migliorare la memoria e il ragionamento logico.

In conclusione

Dopo decenni di ricerche, la comunità scientifica non ha documentato alcuna associazione reale tra consumo moderato di caffeina e rischi per la salute. Ognuno di noi può continuare a gustare tè, caffè e bevande contenenti caffeina affidandosi al proprio buonsenso e alla moderazione.